Ricerca di base: revisione critica sulla letteratura scientifica internazionale.

I più letti

Studi Omeopatia

La ricerca scientifica è un modo per rispondere a delle domande, e le domande dipendono da chi le pone.

I medici non omeopati possono chiedere se l’Omeopatia ha effetti specifici, mentre gli scienziati scettici potrebbero chiedere come tali effetti potrebbero essere spiegati.

Gli istituti di assicurazione vogliono sapere quale sia il rapporto costo-efficacia dell’Omeopatia. Gli omeopati vogliono ottimizzare i loro risultati clinici o condurre sperimentazioni patogenetiche omeopatiche (provings).

Ancor più importante, i pazienti vogliono sapere se c’è possibilità che il trattamento omeopatico gli possa far bene, se è sicuro e di quanto rispetto agli altri trattamenti.

Revisioni sistematiche e Meta-analisi di Trials clinici in Omeopatia

Le revisioni sistematiche e le meta-analisi di trial randomizzati (RCTs) sono considerate la forma più valida di prova nel campo della ricerca. E’ stato pubblicato un discreto numero di esaurienti revisioni sistematiche riguardanti patologie specifiche o trattamenti specifici in campo omeopatico.

Revisioni sistematiche esaurienti

La maggioranza delle revisioni sistematiche esaurienti e delle meta-analisi giungono alla conclusione che l’omeopatia differisce dal placebo.

Una meta-analisi pubblicata da The Lancet (Linde et al., 1997)(1) comprendeva 186 studi di omeopatia effettuati con gruppo di controllo placebo:

  • da 89 di essi fu possibile estrarre dati da analizzare.
  • Il valore medio complessivo di odds ratio (rapporto di previsione) per questi 89 trial clinici fu di 2.45 (intervallo di confidenza 95%, 2.05- 2.93) a favore dell’omeopatia.
  • Ciò significa che le probabilità che l’omeopatia fosse utile erano approssimativamente 2-3 volte maggiori rispetto al placebo. La principale conclusione fu che i risultati “non erano compatibili con l’ipotesi che gli effetti dell’omeopatia siano del tutto dovuti all’effetto placebo”.

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#238d25″]La principale conclusione della meta-Analisi di The Lancet fu che i risultati “non erano compatibili con l’ipotesi che gli effetti dell’omeopatia siano del tutto dovuti all’effetto placebo”[/quote]

L’Homeopathic Medicine Research Group, un gruppo di ricerca congiunto composto da ricercatori che si occupano di medicina convenzionale e omeopatia, nominato dalla Direzione Generale XII della Commissione Europea, presentò una rassegna generale di ricerca clinica in omeopatia, e prese in considerazione 184 trial clinici.(2)

L’HMRG sottopose a meta-analisi i RCTs con controllo-placebo di più alta qualità, che includevano un totale di 2.000 pazienti, e riscontrò prove convincenti di maggiore efficacia dell’omeopatia rispetto al placebo (P < 0.001), eppure concluse che: “la forza di queste prove è modesta a causa della scarsa qualità metodologica dei trial”.

 

ricerca scientifica meta anali omeopatia
infografica sui risultati della meta-analisi sull'omeopatia pubblicata sulla autorevole rivista scientifica the lancet.

La Meta-analisi di Shang (The Lancet)

Nell’Agosto 2005, Shang et al. pubblicarono una revisione eseguita comparando 110 trial omeopatici con gruppo di controllo placebo e 110 trial di medicina convenzionale.(3)

L’Omeopatia e la medicina convenzionale mostrarono complessivamente effetti positivi simili nel trattamento:

  • Ventuno trial omeopatici e 9 di medicina convenzionale furono valutati “di qualità maggiore”.
  • Da tutti questi, furono analizzati i risultati di 14 non meglio specificati “trial più ampi, di qualità più alta” (8 omeopatici e 6 convenzionali).
  • Gli Autori conclusero che c’era “debole prova di un effetto specifico dei rimedi omeopatici, ma marcata evidenza di effetti specifici dell’intervento convenzionale. Questo risultato è compatibile con l’opinione che gli effetti clinici dell’omeopatia siano effetti placebo”.

I difetti dello Shang papers

Eppure questa revisione non forniva nel modo più assoluto nessuna indicazione su quali trial avesse basato le sue conclusioni (non vi erano citazioni dalla letteratura, non c’era nessuna informazione sulle diagnosi o sul numero di pazienti). 

  • Fu criticata per mancanza di chiarezza,
  • mancanza di accuratezza dell’analisi (per esempio, non era stato riportato il risultato delle analisi dei 21 trial di più alta qualità),
  • insufficiente adesione alle linee guida di QUORUM riguardo al modo di fare una relazione sulle revisioni sistematiche.
  • Il Database of Abstracts of Reviews of Effects (DARE) del Regno Unito non classifica questo articolo tra le revisioni sistematiche.4

Per approfondire: “La Bufala dell’ Omeopatia e del Placebo”, di P. Bellavite:  “Per concludere che l’omeopatia manca di effetti clinici è stato necessario ignorare più del 90% di tutti I trials disponibili”.

Revisioni sistematiche di trials clinici randomizzati in specifiche condizioni cliniche

Sono state pubblicate le seguenti revisioni sistematiche focalizzate su determinate condizioni cliniche o medicamenti omeopatici:

Dieci di queste 23 revisioni diedero conclusioni positive per l’Omeopatia:

  • Allergie e infezioni delle vie respiratorie superiori(5)
  • Diarrea infantile 6
  • Influenza7
  • Ileo post-chirurgico 8
  • Patologie reumatiche 9
  • Rinite allergica stagionale (febbre da fieno) 10,11,12
  • Patologie delle vie respiratorie superiori, compresa l’otite media 13
  • Vertigine 14

Otto revisioni risultarono non conclusive (in genere a causa di mancanza di evidenza altamente affidabile):

  • Ansia 15
  • Asma cronica16
  • Demenza17
  • Depressione18
  • Trattamento della cefalea e dell’emicrania19 HIV/AIDS 20
  • Induzione del parto 21
  • Osteoartrite22

Le altre 5 revisioni conclusero che c’era modesta o assente evidenza a favore dell’Omeopatia:

  • Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza 23
  • Disordine da deficit dell’attenzione e iperattività 24
  • Cancro 25
  • Ritardata comparsa di indolenzimento muscolare 26
  • Prevenzione della cefalea e dell’emicrania 27

Arnica è stata oggetto di tre revisioni sistematiche. Due riscontrarono prove insufficienti per sostenere l’efficacia di questo medicamento,28,29 ma una meta-analisi di tre trial di Arnica nella chirurgia del ginocchio giunse alla conclusione che essa è efficace rispetto al placebo.30

Trials clinici randomizzati di omeopatia. Ricerche originali in letteratura

Una rassegna dei trials clinici in omeopatia pubblicati dal 1975 al 2000 individuò 93 studi comparativi dell’omeopatia rispetto al placebo o ad altro trattamento.31 Effetti positivi dell’omeopatia furono riscontrati in 50 trial. Le prove erano a favore di effetto positivo del trattamento omeopatico in:

  • rinite allergica,
  • diarrea infantile,
  • fibromialgia,
  • influenza,
  • dolore,
  • effetti collaterali della radio/chemioterapia,
  • distorsioni, infezioni delle vie respiratorie superiori.

Nell’esaminare 12 revisioni sistematiche di omeopatia per specifiche condizioni mediche, Jonas et al. (2003) arrivarono a conclusioni simili: l’omeopatia può essere efficace nel trattamento di allergie, diarrea infantile, influenza e ileo post-chirurgico, ma non nel trattamento dell’emicrania, ritardata comparsa di indolenzimento muscolare o nella prevenzione dell’influenza.32

Singoli RCTs di omeopatia sono stati eseguiti in particolari area cliniche includenti: 

  • l’asma,33
  • sepsi con pericolo di vita,34
  • stomatite da chemioterapia,35
  • fibromialgia,36,37
  • sindrome da fatica cronica,38
  • sindrome premestruale,39
  • emorragie post-partum40 e
  • Arnica per varie condizioni cliniche.41,42
  • La maggior parte di questi trial ha fornito risultati positivi.

In alcune condizioni cliniche, sono stati effettuati sia RCTs sia studi osservazionali, che hanno fornito un quadro più completo del possibile ruolo dell’omeopatia. Tali condizioni includono: infezioni delle vie respiratorie superiori e dell’orecchio nei bambini,43,44,45 disordine da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD),46,47 ed omeopatia per sintomi correlati al trattamento del cancro.48,49,50

rassegna dei trials effettuati sull'omeopatia confrontata con il placebo. risultati positivi per allergie, diarrea infantile, influenza e ileo post-chirurgico

Costo efficacia dell’omeopatia 

Gli studi di costo-efficacia nei settori dell’assistenza primaria pubblica e assicurativa in Francia e Germania suggeriscono che l’integrazione dell’omeopatia si associa a migliori risultati per costi equivalenti.

Questi studi furono strutturati in maniera “quasi-sperimentale” (vale a dire: si confrontarono differenti trattamenti, ma i pazienti non furono assegnati in maniera randomizzata ai differenti tipi di trattamento).

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]Gli studi di costo-efficacia nei settori dell’assistenza primaria pubblica e assicurativa in Francia e Germania suggeriscono che l’integrazione dell’omeopatia si associa a migliori risultati per costi equivalenti[/quote]

Witt e colleghi confrontarono i risultati ottenuti da medici di base omeopati e convenzionali in patologie croniche comunemente affrontate nella pratica medica (adulti: cefalea, sacralgia, depressione, insonnia, sinusiti; bambini: asma atopica, dermatite, rinite).51,52

  • 493 pazienti furono trattati da 101 omeopati e da 59 medici di base convenzionali. I pazienti trattati dai due gruppi di medici erano complessivamente simili. La conclusione fu che i pazienti che tentarono il trattamento omeopatico ebbero risultati migliori a parità di costo.
  • Alcuni degli stessi autori condussero uno studio di coorte della durata di 12 mesi confrontando il trattamento omeopatico e convenzionale dell’eczema infantile. I due gruppi ebbero miglioramenti simili nella percezione dei sintomi dell’eczema (valutati dai pazienti stessi o dai genitori) e nella qualità della vita correlata alla malattia.
  • Trichard et al.(53) confrontarono due approcci terapeutici (“strategia omeopatica” contro “strategia antibiotica”) usati nella pratica medica routinaria da medici di base allopati e omeopati nella gestione di rino-faringiti acute ricorrenti in 499 bambini di età compresa tra i 18 mesi e i 4 anni. (54)

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]493 pazienti furono trattati da 101 omeopati e da 59 medici di base convenzionali. I pazienti trattati dai due gruppi di medici erano complessivamente simili. La conclusione fu che i pazienti che tentarono il trattamento omeopatico ebbero risultati migliori a parità di costo.. [/quote]

Studi osservazionali Clinici 

Le aree cliniche in cui sono state condotte ricerche sull’omeopatia non corrispondono completamente a quelle per le quali essa è utilizzata nella pratica.

I motivi di ciò comprendono semplicità del modello (per esempio: il trattamento isopatico delle allergie è stato investigato in modo relativamente ampio perché è un modello semplice), convenienza e ragioni commerciali.

Nella pratica si fa ricorso all’omeopatia in problematiche cliniche quali, per esempio, condizioni dermatologiche o gastro-intestinali in cui c’è poco o nulla evidenza RCT. Però gli studi osservazionali prendono in considerazione ciò che accade al paziente che riceve un trattamento omeopatico.

Bristol Homoeopathic Hospital

Un esauriente studio osservazionale condotto al Bristol Homoeopathic Hospital ha interessato 6.500 pazienti con oltre 23.000 visite di controllo in un periodo di sei anni.55

  • Al follow-up, il 70% dei pazienti riferirono un miglioramento dello stato di salute,
  • il 50% un miglioramento molto marcato.
  • Le migliori risposte si registrarono nel trattamento dell’eczema infantile, dell’asma infantile e della malattia infiammatoria intestinale, della sindrome del colon irritabile, dei disturbi menopausali e dell’emicrania.

London Homoeopathic Hospital

Uno studio su 500 pazienti al Royal London Homoeopathic Hospital ha dimostrato che molti pazienti riescono a ridurre o sospendere la terapia convenzionale mentre seguono il trattamento omeopatico.56

La dimensione del risultato furono diverse a seconda della diagnosi: per esempio:

  • il 72% dei pazienti affetti da dermopatie riferì di essere riuscito a sospendere o ridurre la terapia convenzionale;
  • nessuna riduzione ci fu per i pazienti malati di cancro.
  • In entrambe queste indagini, la maggioranza dei pazienti stava soffrendo per condizioni difficili da trattare che non rispondevano ai trattamenti.57

Costi benefici

Alcuni studi osservazionali si sono indirizzati a valutare anche il problema dei costi. Per esempio, Frenkel & Hermoni riportarono che l’intervento omeopatico condusse a un modesto risparmio economico e a modeste riduzioni nell’uso di terapie comunemente utilizzate nel trattamento di condizioni allergiche e delle loro complicanze (58).

Un medico di base omeopata che esercitava in Londra registrò il costo dei medicinali omeopatici e calcolò il costo dei farmaci convenzionali che altrimenti avrebbe dovuto prescrivere per 100 pazienti.59

Il risparmio medio fu di 60 sterline per paziente. Le condizioni di salute della maggior parte dei pazienti migliorarono e i più non registrarono alcun effetto collaterale.

Costo efficacia dell’omeopatia 

Gli studi di costo-efficacia nei settori dell’assistenza primaria pubblica e assicurativa in Francia e Germania suggeriscono che l’integrazione dell’omeopatia si associa a migliori risultati per costi equivalenti. Questi studi furono strutturati in maniera “quasi-sperimentale” (vale a dire: si confrontarono differenti trattamenti, ma i pazienti non furono assegnati in maniera randomizzata ai differenti tipi di trattamento).

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]Gli studi di costo-efficacia nei settori dell’assistenza primaria pubblica e assicurativa in Francia e Germania suggeriscono che l’integrazione dell’omeopatia si associa a migliori risultati per costi equivalenti[/quote]

Witt e colleghi confrontarono i risultati ottenuti da medici di base omeopati e convenzionali in patologie croniche comunemente affrontate nella pratica medica (adulti: cefalea, sacralgia, depressione, insonnia, sinusiti; bambini: asma atopica, dermatite, rinite).51,52

493 pazienti furono trattati da 101 omeopati e da 59 medici di base convenzionali. I pazienti trattati dai due gruppi di medici erano complessivamente simili. La conclusione fu che i pazienti che tentarono il trattamento omeopatico ebbero risultati migliori a parità di costo.

Alcuni degli stessi autori condussero uno studio di coorte della durata di 12 mesi confrontando il trattamento omeopatico e convenzionale dell’eczema infantile. I due gruppi ebbero miglioramenti simili nella percezione dei sintomi dell’eczema (valutati dai pazienti stessi o dai genitori) e nella qualità della vita correlata alla malattia.

Trichard et al.53 confrontarono due approcci terapeutici (“strategia omeopatica” contro “strategia antibiotica”) usati nella pratica medica routinaria da medici di base allopati e omeopati nella gestione di rino-faringiti acute ricorrenti in 499 bambini di età compresa tra i 18 mesi e i 4 anni.54

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]“Per concludere che l’omeopatia manca di effetti clinici è stato necessario ignorare più del 90% di tutti I trials disponibili”. [/quote]

Sicurezza dei medicinali omeopatici

Le prove disponibili suggeriscono che la fiducia dei pazienti sulla sicurezza dell’omeopatia è giustificata: i rischi da prodotti omeopatici sono modesti in confronto con quelli dei farmaci convenzionali.60

Una revisione sistematica della sicurezza in omeopatia, includente un’indagine sulla bibliografia di lingua inglese tra il 1970 e il 1995, è giunta alle seguenti conclusioni:

  • i medicinali omeopatici possono provocare effetti avversi, ma questi sono in genere lievi e transitori;
  • gli effetti avversi dell’omeopatia non sono sotto-registrati; si sono verificati casi di scambi di identità lì dove fitoterapici sono stati descritti come medicinali omeopatici.61

I rischi principali associati all’Omeopatia sono indiretti, correlati più al prescrittore che al medicinale.62

In due studi, reazioni avverse furono osservate in approssimativamente il 2,7% dei pazienti;63,64 in un terzo studio, il 7,8% dei pazienti ebbe reazioni avverse, rispetto al 22,3% nel corrispondente gruppo sotto trattamento convenzionale.65

Ricerca scientifica di base 

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]Sebbene l’idea di base dell’omeopatia sia la similarità, la sua più controversa pretesa riguarda le proprietà delle diluizioni ultramolecolari. La Costante di Avogadro, il numero di particelle (atomi o molecole) in un grammo-mole di una sostanza, è nell’ordine di 1023. Nella terminologia omeopatica, 1023 corrisponde alla diluizione 23X o alla 12C.[/quote]

Preparazioni omeopatiche meno diluite di queste contengono tracce materiali della sostanza originaria; per quelle in alte (ultramolecolari) diluizioni è inverosimile che sia così. A causa dell’assenza di un plausibile meccanismo d’azione delle diluizioni ultramolecolari, molti scienziati hanno una bassa conoscenza a priori bayesana nei confronti dell’omeopatia.

Per questa ragione, la ricerca scientifica di base è importante. La più diffusa ipotesi di spiegazione del meccanismo d’azione delle diluizioni omeopatiche si rifà agli effetti della memoria dell’acqua:

“in appropriate condizioni, l’acqua conserva informazioni sulle sostanze con cui è stata precedentemente in contatto e, quindi, può trasmettere tali informazioni a biosistemi presensibilizzati”.

  • Tecniche fisico-chimiche standard, (66,67),
  • la termo-luminiscenza, (68,69), 
  • la spettroscopia Raman e UV-VIS (70,71) e altre metodiche (72)

hanno dimostrato che l’acqua presenta vaste modificazioni nelle sue proprietà fisico-chimiche in funzione della sua storia. Resta da provare se tali modificazioni abbiano le caratteristiche per spiegare gli effetti dei medicinali omeopatici in vivo.73

  • Per Approfondire: “Memoria dell’Acqua? Ipotesi sul meccanismo d’azione dell’omeopatia“, i video del Seminario inter-universitario con A. Dei (Università di Firenze), prof. Emilio Del Giudice, già ricercatore INFN dell’Università di Milano, coautore di recenti lavori sulla memoria dell’acqua insieme al  premio Nobel Luc Montagnier, il prof. Roberto Righini, Dipartimento di Chimica dell’ Università di  Firenze, già Direttore del LENS, che all’ acqua ha dedicato gran parte del suo lavoro di ricercatore, il prof. Piero Dolara, già del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Firenze.

Il corpo principale delle ricerche su modelli biologici in omeopatia si basa su intossicazioni sperimentali.

Una revisione critica e una meta-analisi si focalizzarono su 135 esperimenti pubblicati in 105 articoli che indagavano sull’effetto protettivo di diluizioni omeopatiche verso tossine.74

Gli studi erano estremamente diversi e includevano molti modelli sperimentali differenti:

  • più del 70% degli studi di alta qualità registrarono effetti positivi.

Una più recente meta-analisi ha valutato 67 esperimenti biologici in-vitro in 75 pubblicazioni di ricerca e ha riscontrato che effetti di alte potenze sono stati registrati in quasi il 75% di tutti gli studi riprodotti; comunque, nessun risultato positivo fu stabile abbastanza da essere riprodotto da tutti gli investigatori.75

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]Una più recente meta-analisi ha valutato 67 esperimenti biologici in-vitro in 75 pubblicazioni di ricerca e ha riscontrato che effetti di alte potenze sono stati registrati in quasi il 75% di tutti gli studi riprodotti[/quote]

  • Un esempio di una serie di esperimenti in-vitro in Omeopatia è il modello della risposta allergica ad anticorpi utilizzando il test della degranulazione dei basofili umani. Il primissimo studio registrò in maniera controversa l’inibizione della degranulazione con diluizioni ultra-molecolari di anti-IgE.76 Questi esperimenti iniziali non provarono di essere riproducibili.77,78

Successivi studi basti su un modello modificato, con utilizzo di ultra-molecolari diluizioni di istamina, hanno dimostrato risultati positivi. Questi risultati sono stati riprodotti in parecchi laboratori indipendenti,79,80,81 così come in una serie di esperimenti multicentrici.82

studi sperimentali sull'omeopatia basati sulla degranulazione dei basofili

Conclusioni

Considerato il suo vasto uso, l’Omeopatia è veramente un campo di ricerca sotto-esplorato, malgrado ciò è stato riportato un notevole numero di risultati positivi.

Revisioni sistematiche di RCTs di omeopatia nelle seguenti condizioni sono ampiamente positive:

  • diarrea infantile,
  • influenza (trattamento),
  • osteoartrite,
  • ileo post-chirurgico,
  • rinite allergica stagionale,
  • patologie reumatiche.

Ci sono prove in RCT ripetuti che l’Omeopatia può essere efficace nella

  • diarrea infantile,
  • fibromi algia,
  • influenza,
  • emicrania,
  • osteoartrite,
  • otite media,
  • vertigine,
  • rinite allergica stagionale.

infografica studi omeopatia. per quali sintomi l'omeopatia si è dimostrata efficace sulla base di Revisioni sistematiche di RCTs

C’è anche evidenza da singoli RCTs che l’Omeopatia può essere efficace nella

  • sindrome da fatica cronica,
  • sindrome premestruale,
  • emorragia post-partum,
  • sepsi,
  • stomatite,
  • sintomi correlati al trattamento del cancro e
  • nell’ADHD.

Studi osservazionali di costo-efficacia, controllati ma non randomizzati, danno ovunque risultati positivi, spesso in condizioni che non rispondono ai trattamenti convenzionali.57,83

[quote font=”georgia” font_size=”16″ bgcolor=”#ffffff” color=”#000000″ bcolor=”#27842f”]L’ostacolo principale all’accettazione dell’Omeopatia dal mondo scientifico risiede nel suo far uso di diluizioni altissime “ultra-molecolari”. L’ipotesi principale per spiegare gli effetti di tali diluizioni è centrata sull’immagazzinamento di informazioni da parte della soluzione acquosa: la fisica ha fornito prove di specifiche modificazioni della struttura dell’acqua, indotte dal processo di preparazione omeopatico, che potrebbe essere capace di immagazzinare informazioni.

Bibliografia/References

1. Linde K, Clausius N, Ramirez G, et al. (1997). Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? A meta- analysis of placebo-controlled trials. Lancet, 350:834-843.

2. Cucherat M, Haugh MC, Gooch M, Boissel JP (2000). Evidence of clinical efficacy of homeopathy – A metaanalysis of clinical trials. European Journal of Clinical Pharmacology, 56:27-33.

3. Shang A, Huwiler-Muntener K, Nartey L, et al. (2005). Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlled trials of homoeopathy and allopathy. Lancet, 366:726-32.

4.www.york.ac.uk/inst/crd/crddatabases.htm#DARE Accessed 13 February 2008

5. Bornhöft G, Wolf U, Ammon K, Righetti M, Maxion-Bergemann S, Baumgartner S, Thurneysen AE, Matthiessen PF (2006). Effectiveness, safety and cost- effectiveness of homeopathy in general practice – summarized health technology assessment. Forschende Komplementärmedizin, 13 Suppl 2: 19–29.

6. Jacobs J, Jonas WB, Jimenez-Perez M, Crothers D (2003). Homeopathy for childhood diarrhea: combined results and metaanalysis from three randomized, controlled clinical trials. Pediatric Infectious Disease Journal, 22:229–234.

7. Vickers A, Smith C (2006). Homoeopathic Oscillococcinum for preventing and treating influenza and influenza-like syndromes (Cochrane review). In: The Cochrane Library. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. CD001957.

8. Barnes J, Resch K-L, Ernst E (1997). Homeopathy for postoperative ileus? A meta-analysis. Journal of Clinical Gastroenterology, 25:628–633.

9. JonasWB, Linde K, Ramirez G (2000). Homeopathy and rheumatic disease. Rheumatic Disease Clinics of North America, 26:117–123.

10. Wiesenauer M, Lüdtke R (1996). A meta-analysis of the homeopathic treatment of pollinosis with Galphimia glauca. Forschende Komplementärmedizin und Klassische Naturheilkunde, 3:230–236.

11. Taylor MA, Reilly D, Llewellyn-Jones RH, McSharry C,AitchisonTC (2000). Randomised controlled trials of homoeopathy versus placebo in perennial allergic rhinitis with overview of four trial series. British Medical Journal, 321:471–476.

12. Bellavite P, Ortolani R, Pontarollo F, Piasere V, Benato G, Conforti A (2006). Immunology and homeopathy. 4. Clinical studies – Part 2. Evidence-based Complementary and Alternative Medicine: eCAM, 3:397–409.

13. Bellavite P, Ortolani R, Pontarollo F, Piasere V, Benato G, Conforti A (2006). Immunology and homeopathy. 4. Clinical studies – Part 1. Evidence-based Complementary and Alternative Medicine: eCAM, 3:293–301.

14. Schneider B, Klein P,Weiser M (2005). Treatment of vertigo with a homeopathic complex remedy compared with usual treatments: a meta-analysis of clinical trials. Arzneimittelforschung, 55:23–29.

15. Pilkington K, Kirkwood G, Rampes H, Fisher P, Richardson J (2006). Homeopathy for anxiety and anxiety disorders:A systematic review of the research. Homeopathy, 95: 151–162.

16. McCarney RW, Linde K, Lasserson TJ (2004). Homeopathy for chronic asthma (Cochrane Review). In: The Cochrane Library. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. CD000353.

17. McCarney R, Warner J, Fisher P, van Haselen R (2004). Homeopathy for dementia (Cochra Review). In:The Cochrane Library. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. CD003803.

18. Pilkington K, Kirkwood G, Rampes H, Fisher P, Richardson J (2005). Homeopathy for depression: a systematic review of the research evidence. Homeopathy, 94:153–163.

19. Owen JM, Green BN (2004). Homeopathic treatment of headaches: A systematic review of the literature. Journal of Chiropractic Medicine, 3:45–52.

20. Ullman D (2003). Controlled clinical trials evaluating the homeopathic treatment of people with human immunodeficiency virus or acquired immune deficiency syndrome. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 9:133–141.

21. Smith CA (2004). Homoeopathy for induction of labour (Cochrane Review). In: The Cochrane Library. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. CD003399.

22. Long L, Ernst E (2001). Homeopathic remedies for the treatment of osteoarthritis: a systematic review. British Homeopathic Journal, 90:37–43.

23. Altunç U, Pittler MH, Ernst E (2007). Homeopathy for childhood and adolescence ailments: systematic review of randomized clinical trials. Mayo Clinic Proceedings, 82:69–75.

24. Coulter MK, Dean ME (2007). Homeopathy for attention deficit/hyperactivity disorder or hyperkinetic disorder (Cochrane Review). In: The Cochrane Library. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. CD005648.

25. Milazzo S, Russell N, Ernst E (2006). Efficacy of homeopathic therapy in cancer treatment. European Journal of Cancer, 42: 282–289.

26. Ernst E, Barnes J (1998). Are homoeopathic remedies effective for delayed-onset muscle soreness? A systematic review of Placebo-controlled trials. Perfusion (Nürnberg), 11:4–8.

27. Ernst E (1999). Homeopathic prophylaxis of headaches and migraine? A systematic review. Journal of Pain and Symptom Management, 18:353–357.

28. Ernst E, Pittler MH (1998). Efficacy of homeopathic arnica. A systematic review of placebo-controlled clinical trials. Archives of Surgery, 133:1187–1190.

29. Lüdtke R, Hacke D (2005). On the effectiveness of the homeopathic remedy Arnica montana.Wiener Medizinische Wochenschrift, 155:482–490.

30. Brinkhaus B,Wilkens JM, Lüdtke R, Hunger J, Witt CM,Willich SN (2006). Homeopathic arnica therapy in patients receiving knee surgery: Results of three randomised double-blind trials. ComplementaryTherapies in Medicine, 14:237–246.

31. Mathie R (2003). The research evidence base for homeopathy: a fresh assessment of the literature. Homeopathy, 92:84-91.

32. Jonas WB, Kaptchuk TJ, Linde K (2003). A critical overview of homeopathy. Annals of Internal Medicine, 138:393-399.

33. White A, Slade P, Hunt C, et al. (2003). Individualised homeopathy as an adjunct in the treatment of childhood asthma: a randomised placebo controlled trial. Thorax, 58: 317-321.

34. Frass M, Linkesch M, Banyai S, et al. (2005). Adjunctive homeopathic treatment in patients with severe sepsis: a randomized,double-blind,placebo-controlled trial in an intensive care unit. Homeopathy, 94:75–80.

35. Oberbaum M,Yaniv I, Ben-GalY, et al. (2001). A randomized, controlled clinical trial of the homeopathic medication Traumeel S in the treatment of chemotherapy-induced stomatitis in children undergoing stem cell transplantation. Cancer, 92:684–690.

36. Fisher P, Greenwood A, Huskisson EC, et al. (1989). Effect of homoeopathic treatment on fibrositis (primary fibromyalgia). British Medical Journal, 299: 365-366.

37. Bell IR, Lewis DA 2nd, Brooks AJ, et al. (2004). Improved clinical status in fibromyalgia patients treated with individualized homeopathic remedies versus placebo. Rheumatology, 43:577-582.

38. Weatherley-Jones E, Nicholl JP,Thomas KJ, et al. (2004). A randomized,controlled,triple-blind trial of the efficacy of homeopathic treatment for chronic fatigue syndrome. Journal of Psychosomatic Research, 56:189–197.

39. Yakir M, Kreitler S, Brzezinski A, et al. (2001). Effects of homeopathic treatment in women with premenstrual syndrome: a pilot study. British Homeopathic Journal, 90:148–153.

40. Oberbaum M, Galoyan N, Lerner-Geva L, et al. (2005). The effect of the homeopathic remedies Arnica and Bellis perennis on mild postpartum bleeding – a randomized, double-blind, placebo-controlled study –preliminary results. Complementary Therapies in Medicine, 13:87–90.

41. Tveiten D, Bruseth S, Borchgrevink CF, Norseth J (1998). Effects of the homoeopathic remedy Arnica D30 on marathon runners: a randomized, double-blind study during the 1995 Oslo Marathon. ComplementaryTherapies in Medicine, 6:71–74.

42. Stevinson C, Devaraj VS, Fountain-Barber A, et al. (2003). Homeopathic arnica for prevention of pain and bruising: randomized placebo-controlled trial in hand surgery. Journal of the Royal Society of Medicine, 96:60–65.

43. de Lange de Klerk ESM, Blommers J, Kuik DJ, et al. (1994). Effects of homoeopathic medicines on daily burden of symptoms in children with recurrent upper respiratory tract infections. British Medical Journal, 309:1329-1332.

44. Jacobs J, Springer D, Crothers D (2001). Homeopathic treatment of acute otitis media in children: a preliminary randomized placebo-controlled trial. Pediatric Infectious Disease Journal, 20:177–183.

45. Frei H,Thurneysen A (2001). Homeopathy in acute otitis media in children: treatment effect or spontaneous resolution? Homeopathy, 90:180-182.

46. Frei H,Thurneysen A (2001). Treatment for hyperactive children: homeopathy and methylphenidate compared in a family setting. Homeopathy, 90:183-188.

47. Frei H, Everts R, von Ammon K, et al. (2005). Homeopathic treatment of children with attention deficit hyperactivity disorder: a randomised, double blind, placebo controlled crossover trial. European Journal of Pediatrics, 164:758-767.

48. Balzarini A, Felisi E, Martini A, De Conno F (2000). Efficacy of homeopathic treatment of skin reactions during radiotherapy for breast cancer: a randomized, doubleblind clinical trial. British Homeopathic Journal, 89:8-12.

49. Jacobs J, Herman P, Heron K, et al. (2005). Homeopathy for menopausal symptoms in breast cancer survivors: a preliminary randomized controlled trial. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 11:21-27.

50. Thompson E, Reilly D (2003). The homeopathic approach to the treatment of symptoms of oestrogen withdrawal in breast cancer patients.A prospective observational study. Homeopathy, 92, 131-134.

51. Witt C, KeilT, Selim D, et al. (2005). Outcome and costs of homeopathic and conventional treatment strategies:a comparative cohort study in patients with chronic disorders. ComplementaryTherapies in Medicine, 13:79-86.

52. Witt CM, Lüdtke R, Baur R,Willich SN (2005). Homeopathic medical practice:long-term results of a cohort study with 3,981 patients. BMC Public Health, 5:115.

53. Keil T,Witt CM, Roll S et al., Homoeopathic versus conventional treatment of children with eczema: A comparative cohort study, Complement Ther Med (2006), doi:10.1016/j.ctim.2006.10.001

54. Trichard M, Chaufferin G Nicoloyannis N (2005). Pharmacoeconomic comparison between homeopathic and antibiotic treatment strategies in recurrent acute rhinopharyngitis in children. Homeopathy, 94:3-9.

55. Spence D,Thompson E, Barron S (2005). Homeopathic treatment for chronic disease: a 6-year university hospital based outpatient observational study. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 5:793-798.

56. Sharples F,Van Haselen R, Fisher P (2003). NHS patients’ perspective on complementary medicine. Complementary Therapies in Medicine, 11:243-248.

57. Fisher P, van Haselen R, Hardy K, Berkovitz S; McCarney R (2004). Effectiveness Gaps: A new concept for evaluating health service and research needs applied to complementary and alternative medicine. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 10:627–632

58. Frenkel M, Hermoni D (2002). Effects of homeopathic intervention on medication consumption in atopic and allergic disorders. Alternative Therapies in Health and Medicine, 8:76-79.

59. Jain A (2003). Does homeopathy reduce the cost of conventional drug prescribing? A study of comparative prescribing costs in general practice. Homeopathy, 92:71-77.

60. Kirby BJ (2002). Safety of homeopathic products. Journal of the Royal Society of Medicine, 95:221-222.

61. Dantas F, Rampes H (2000). Do homeopathic medicines provoke adverse effects? A systematic review. British Homeopathic Journal, 89:S35-38.

62. Fisher P, Dantas F, Rampes H (2002). The safety of homeopathic products. Journal of the Royal Society of Medicine, 95:474-475.

63. Anelli M, Scheepers L, Sermeus G, Van Wassenhoven M (2002). Homeopathy and health related Quality of Life: a survey in six European countries. Homeopathy, 91:18-21.

64. Endrizzi C, Rossi E, Crudeli L, Garibaldi D (2005). Harm in homeopathy: aggravations, adverse drug events or medication errors? Homeopathy, 94:233-240.

65. Riley D, Fisher M, Sigh B, et al. (2001). Homeopathy and Conventional Medicine: An Outcomes Study Comparing Effectiveness in a Primary Care Setting. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 7:149-159.

66. Elia V, Niccoli M (1999). Thermodynamics of extremely diluted aqueous solutions. Annals of the New York Academy of Sci ences, 879: 241–248.

67. Elia V, Napoli E, Germano R (2007). The “memory of water”: an almost deciphered enigma. Dissipative structures in extremely dilute aqueous solutions. Homeopathy, 96:163–169.

68. Rey L (2003). Thermoluminescence of ultra-high dilutions of lithium chloride and sodium chloride. Physica A, 323:67–74.

69. Rey L (2007). Can low temperature thermoluminescence cast light on the nature of ultra-high dilutions? Homeopathy, 96:170–174.

70. Rao ML, Roy R, Bell IR, Hoover R (2007). The defining role of structure (including epitaxy) in the plausibility of homeopathy. Homeopathy, 96:175–182.

71. Roy R,Tiller WA, Bell IR, Hoover MR (2005). The structure of liquid water; novel insights from materials research; potential relevance to homeopathy. Materials Research Innovations, 9-4:577–608.

72. Vybíral B, Vorá ek P (2007). Long term structural effects in water: Autothixotropy of water and its hysteresis. Homeopathy, 96:183–188.

73. Chaplin M (2007). The Memory ofWater: an overview. Homeopathy, 96:143–150.

74. Linde K, JonasWB, Melchart D,Worku F,Wagner H, Eitel F (1994). Critical review and meta-analysis of serial agitated dilutions in experimental toxicology. Human & Experimental Toxicology, 13:481–492.

75. Witt CM, Bluth M, Albrecht H, Weißhuhn TER, Baumgartner S,Willich SN (2007). The in vitro evidence for an effect of high homeopathic potencies – A systematic review of the literature. Complementary Therapies in Medicine, 15:128–138.

76. Davenas E, Beauvais F, Amara J, Oberbaum M, Robinzon B, Miadonna A, Tedeschi A, Pomeranz B, Fortner P, Belon P, Sainte-Laudy J, Poitevin B, Benveniste J (1988). Human basophil de-granulation triggered by very dilute antiserum against IgE, Nature, 333:816–818.

77. Ovelgönne JH, Bol AW, Hop WC, van Wijk R (1992). Mechanical agitation of very dilute antiserum against IgE has no effect on basophil staining properties. Experientia, 48:504–508.

78. Hirst SJ, Hayes NA, Burridge J, Pearce FL, Foreman JC (1993). Human basophil degranulation is not triggered by very dilute antiserum against human IgE. Nature, 366:525–527.

79. Belon P, Cumps J, Ennis M, Mannaioni PF, Sainte-Laudy J, Roberfroid M,Wiegant FA (1999). Inhibition of human basophil degranulation by successive histamine dilutions: results of a European multi-centre trial. Inflammation Research, 48 (Suppl 1):S17–18.

80. BrownV, Ennis M (2001). Flow-cytometric analysis of basophil activation: inhibition by histamine at conventional and homeopathic concentrations. Inflammation Research,50(Suppl 2):S47–S48.

81. Lorenz I, Schneider EM, Stolz P, Brack A, Strube J (2003). Sensitive flow cytometric method to test basophil activation influenced by homeopathic histamine dilution. Forschende Komplementärmedizin,10:316–324.

82. Belon P, Cumps J, Ennis M, Mannaioni PF, Roberfroid M, Sainte-Laudy J,Wiegant FA (2004). Histamine dilutions modulate basophil activation. Inflammation Research, 53:181–188.

spot_img
spot_img

Vanda Magazine