Rapporto Eurispes 2019: Omeopatia In Italia
L’omeopatia è la seconda medicina più diffusa al mondo: 600 Milioni di utilizzatori
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) l’omeopatia è il secondo più grande sistema curativo al mondo, in crescita costante, ogni anno, a livello mondiale.
Il numero globale dei medici omeopati è di oltre 500.000.
I pazienti utilizzatori sono più di 600 milioni.
E’ diffusa in 80 paesi.
Qual’è il Paper ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in cui si parla dell’Omeopatia?
L’organizzazione Mondiale della Sanità include l’omeopatia nel novero delle Medicine Tradizionali.
Questo è il Paper: “WHO traditional medicine strategy: 2014-2023″
“Nel mondo, la medicina tradizionale (MT) rappresenta o il cardine dell’assistenza sanitaria o il suo complemento”. Dr Margaret Chan, Direttrice generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Utilizzatori dell’omeopatia In Europa: 130 Milioni di fruitori
In Europa sono ormai 130 milioni i cittadini che utilizzano l’omeopatia (il 21,67% su 600 milioni mondiali).
Corrispondenti al 29% della popolazione.
Quanti sono i medici che praticano l’approccio integrato?
Si contano 50mila medici che la prescrivono (il 10% su 500mila mondiali).
L’omeopatia nei grandi stati europei
Nonostante le raccomandazioni dell’OMS per una uguaglianza ed omogeneità territoriale, le difformità tra i paesi europei, e a volte persino all’interno delle regioni degli stessi paesi, non mancano di manifestarsi.
In Svizzera l’omeopatia è rimborsata dal sistema Sanitario Nazionale
Il 67% dei cittadini svizzeri, ad esempio, nel corso del referendum nazionale del 2011, hanno votato a favore del reintegro dell’omeopatia e di altre medicine non convenzionali all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
Dal 2017 il Ministro dell’Interno di quel paese ha attribuito lo status di medicina convenzionale a cinque terapie complementari tra cui la medicina omeopatica.
In germania è considerata prima scelta terapeutica in molte patologie
In Germania, nel 2017 la BPI (Farmindustria tedesca) ha dichiarato che l’omeopatia è efficace anche come terapia di prima scelta, ovvero non solo con funzione integrativa, ma anche con funzione curativa primaria.
Nei paesi della mitteleuropa le Assicurazioni coprono integralmente le spese per le cure omeopatiche
In Germania e in Svizzera le compagnie assicurative coprono integralmente le spese omeopatiche dei pazienti.
L’Inghilterra, uno dei paesi più evoluti in questo campo, presenta diversi ospedali pubblici completamente dedicati alla materia, tra cui il Royal Hospital for Integrated Medicine.
L’omeopatia in Italia è la medicina complementare più diffusa.
Secondo l’ultima rilevazione dell’ Eurispes (2017), tra le medicine non convenzionali l’omeopatia risulta essere la cura complementare più diffusa.
Quando si decide di non affidarsi alla medicina allopatica, ci si orienta prioritariamente
- all’omeopatia, nel 76,1% dei casi, in seguito,
- alla fitoterapia (58,7%),
- all’osteopatia (44,8%),
- all’agopuntura (29,6%) e, infine, alla
- chiropratica (20,4%).
Un pediatra su tre usa anche l’omeopatia.
Secondo un’indagine del 2016 della Federazione italiana medici pediatri (FIMP), su 1.252, il 70,6% (885) non utilizza l’omeopatia nella pratica quotidiana, mentre 367 (29,4%) la prescrive; circa il 90% di questi associa farmaci omeopatici ed allopatici.
In Italia i rimedi omeopatici sono riconosciuti come farmaci a tutti gli effetti
La normativa sulla distribuzione dei farmaci.
Oggi, i rimedi omeopatici sono classificati dalla vigente normativa, sia comunitaria sia nazionale, come farmaci.
E’ italiano il Primo Ospedale pubblico d’Europa dove si pratica la Medicina Integrata
Approfondimento: “Cosa significa che in Italia i Medicinali omeopatici sono farmaci per legge?
Con le direttive 65/65/CEE e 75/319/CEE, il legislatore europeo fissò le prime disposizioni legislative, regolamentari e amministrative riguardo i medicinali.
Il campo di applicazione venne esteso ed ampliato agli omeopatici con l’emanazione della direttiva 92/73/CEE.
Questa direttiva sottolineò come, pur non essendo ufficialmente riconosciuti, gli omeopatici venivano prescritti e utilizzati in tutti gli Stati membri e, da questo momento, venne loro riconosciuto lo status di medicinali.
Con la conseguente esigenza di dover ottenere, anche per questi prodotti, una autorizzazione all’immissione in commercio (AIC).
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Nel 2017 è uscito il più importante studio farmaco-epidemiologico mai realizzato nel campo della medicina complementare in Europa. Ha come scopo quello di misurare la validità scientifica dell’omeopatia confrontato con i trattamenti convenzionali. Una ricerca indipendentedi durata 7 anni che ha esaminato il decorso di migliaia di pazienti per stabilire se ci fossero differenze significative tra chi si curava per le malattie più comuni andando da medici allopatici (quelli “convenzionali”) o da medici specializzati in omeopatia. Il programma di ricerca, denominato EPI3, è stato oggetto di 11 pubblicazioni scientifiche “peer review” indicizzate.
Tutti sanno che un lavoro pubblicato da The Lancet nel 2005 (Shang A et al. Lancet 2005; 366:726-32) fu presentato come la prova che l’omeopatia sia equivalente al placebo ed ebbe un fortissimo impatto sul mondo medico scientifico. Forse ancora maggiore impatto ebbe l’editoriale dello stesso fascicolo, intitolato “La fine dell’omeopatia” (Lancet 2005; 366:690), che fu diffuso ai mass media nelle ore precedenti alla pubblicazione per creare ancora maggiore risonanza.
“Per concludere che l’omeopatia manca di effetti clinici è stato necessario ignorare più del 90% di tutti I trials disponibili”
E la truffa dello studio australiano?
L’NHMRC ha prodotto non uno ma due studi sull’omeopatia:
uno datato Giugno 2012 e un’altro datato Marzo 2015.
Ma solo il secondo è stato reso pubblico.
L’esistenza del primo rapporto non è mai stata divulgata al pubblico.
E’ stata scoperta solo da AHA attraverso una “Richiesta ufficiale per la libertà di informazione” (FOI).
Il primo studio del 2012 è stato rifiutato perché considerato di bassa qualità, nonostante esso fosse stato condotto da uno scienziato molto autorevole. Talmente tanto autorevole che è lo stesso autore delle linee guida dell’NHMRC sulla conduzione di questo tipo di revisioni.
L’NHMRC ha preso in considerazione solo il 10% dei lavori sull’Omeopatia.
Fonte
- Rapporto Italia 2019: “Sintesi Rapporto Italia 2019”
Sintesi Rapporto Italia 2019