Prostata ingrossata, le cause
Prostata ingrossata: un disturbo molto frequente in tutti gli uomini che superano i 45 – 50 anni di età. L’ingrossamento della prostata può essere causato da fattori ereditari o da modifiche dell’equilibrio ormonale. L’avanzare dell’età, una vita molto sedentaria, l’alimentazione e il sovrappeso possono essere considerati degli importanti fattori di rischio. In ultimo, l’ingrossamento può essere anche causato da un tumore della ghiandola prostatica.
La prostata è una ghiandola fibromuscolare facente parte dell’apparato genitale maschile: si accresce nell’età puberale e termina il suo sviluppo dopo i 23 – 25 anni. Approfondisci: Cos’è la prostata?
I sintomi della prostata ingrossata
La prostata ingrossata causa nel paziente sintomi come la necessità di urinare frequentemente (dalle 8 alle 10 volte al giorno) sia di giorno (pollachiuria) che di notte (nicturia). La minzione può risultare difficile, con un flusso intermittente. Inoltre può esservi la sensazione di uno svuotamento incompleto della vescica, associato a sgocciolamento successivo alla minzione. Anche l’incontinenza può manifestarsi, anche se meno frequentemente, con la comparsa di dolore e – nei casi più gravi – la presenza di sangue nelle urine.
Sintomi più frequenti
La prostata ingrossata può quindi manifestarsi con:
- la necessità frequente di urinare, di giorno e di notte
- minzione difficile e/o dolorosa
- minzione intermittente
- getto di urina debole (soprattutto all’inizio della minzione)
- presenza di tracce di sangue nelle urine
- la sensazione di svuotamento incompleto della vescica
Lower Urinary Tract Symptoms (LUTS)
I disturbi urinari delle basse vie urinarie, presenti in molte patologie, sono noti anche con l’acronimo anglosassone LUTS (“Lower Urinary Tract Symptoms”).
Questi vengono classificati in due categorie principali: sintomi istruttivi e sintomi irritativi. Può quindi accadere che una prostata di dimensioni non particolarmente aumentate provochi più disturbi rispetto a una prostata di dimensioni maggiori.
Prostata ingrossata e disfunzione erettile
Sebbene non ci sia una diretta relazione tra prostata ingrossata e disfunzioni erettili, molti soggetti sperimentano entrambi i problemi insieme con una certa frequenza statistica. Approfondisci leggendo questo articolo.
I casi più gravi
Nei casi più gravi può verificarsi anche una dolorosa ritenzione urinaria acuta: il soggetto che non riesce ad urinare dovrà essere immediatamente aiutato con l’ausilio di un catetere.
I problemi causati dalla prostata ingrossata
L’insorgere di questi sintomi deve suggerire al paziente l’immediato ricorso al parere del medico. La prostata ingrossata – se trascurata – può degenerare in un’alterazione della muscolatura della vescica o in una infezione delle vie urinarie causata dallo svuotamento incompleto della vescica.
I rimedi per curare la prostata ingrossata
Il ricorso al parere del medico specialista è sempre imprescindibile. Il medico visiterà il paziente facendo tutti gli accertamenti del caso e prescrivendo la terapia più opportuna. Ovviamente la cura prescritta sarà calibrata in base alla gravità del problema: dall’assunzione di integratori specifici alla cura farmacologica, fino ad arrivare all’intervento chirurgico. Nei casi in cui non è necessario ricorrere al bisturi, grande giovamento può venire dall’assunzione di farmaci o di integratori a base di estratti vegetali.
I rimedi naturali
Serenoa: un aiuto per la qualità della minzione urinaria e la frequenza
L’estratto di Serenoa di ha dimostrato di migliorare i sintomi più significativi dell’ipertrofia prostatica benigna (I.P.B) come la frequenza e la qualità della minzione urinaria.
Pinus pinaster: per un miglior flusso urinario
Fonte di beta-sitosteroli, sostanze che hanno un positivo effetto sul parenchima prostatico e capaci di migliorare la frequenza e il volume del flusso urinario. L’estratto dalla resina del pino marittimo (Pinus Pinaster), è uno dei più potenti composti anti-ossidanti presenti in natura.
Licopene: diminuisce il rischio di carcinoma prostatico
il Licopene esercita un’attività protettiva nei confronti degli effetti potenzialmente tossici dell’ossigeno e della luce; l’apporto di questa sostanza è associato ad un minor rischio di carcinoma prostatico. Questo effetto sembra sia dovuto alla capacità di ridurre lo stress ossidativo tramite intrappolamento dei radicali perossilici, inibizione dell’ossidazione del DNA e dell’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità LDL.
Come attenuare i sintomi della prostata ingrossata
Alcune abitudini possono aiutare il paziente affetto da questo problema. Bere meno prima di andare a dormire può aiutare a diminuire gli stimoli urinari notturni; ridurre l’uso di alcol o di bevande stimolanti.
I Fattori di rischio: la sindrome metabolica
La sindrome metabolica è una condizione caratterizzata da un certo livello di obesità addominale unito a 2 o più fattori tra quelli elencati:
La sindrome metabolica determina una condizione di insulino-resistenza, ovvero una difficoltà nell’utilizzo del glucosio da parte dell’insulina a livello dei tessuti periferici, con conseguente iperglicemia (elevati livelli di zucchero nel sangue) ed eccessiva produzione di insulina per compensare questa disfunzione (iperinsulinemia). Questa condizione, unitamente all’obesità, favorisce la produzione di citochine infiammatorie e altri mediatori dell’infiammazione.
Lo stato infiammatorio cronico che ne deriva predispone non solo a malattie cardiovascolari e metaboliche, come il diabete di tipo 2, ma anche a patologie della prostata e ai disturbi urinari ad essa associati (LUTS).
La sindrome metabolica influisce sulla salute della prostata mediante l’induzione di uno stato infiammatorio cronico. L’infiammazione cronica determina un incremento di mediatori dell’infiammazione e la comparsa di danni tissutali. I pazienti con infiammazione prostatica cronica hanno un rischio maggiore di sviluppare ipertrofia prostatica benigna (IPB), con una progressione più rapida, disturbi urinari del tratto inferiore (LUTS) più severi e una minore risposta ai farmaci per l’ ipertrofia prostatica benigna (IPB).
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