Omeopatia veterinaria e Microimmunoterapia

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Omeopatia veterinaria e Microimmunoterapia

Intervista al Dottor Filippo Pilati Direttore della “ Officina Olistica Veterinaria del Benessere” di Bologna,  una struttura all’avanguardia per il Benessere fisico ed emozionale sia dei nostri amici a quattro zampe e perché no anche dei loro proprietari.

– Dottor Pilati  vorremo parlare del rapporto tra omeopatia veterinaria e microimmunoterapia. Prima, tuttavia, si racconti un attimo: come nasce l’idea della Officina Olistica Vetrinaria del Benessere?

 – Il seme nasce nel 1999 quando per la prima volta ho approcciato l’omotossicologia e l’omeoterapia . Ero infatti stanco delle continue recidive che si presentavano utilizzando per lunghi periodi farmaci allopatici.

La prima cosa che ho imparato durante questo mio percorso formativo è che la Medicina non convenzionale è un bellissimo gioco di scatole cinesi; quando pensi di sapere qualcosa ecco che vieni a contatto con altre realtà mediche, spesso con basi millenarie che rendono il tuo sapere una briciola rispetto al tutto. Forte di queste convinzioni ho cercato di creare una struttura ad hoc dove poter utilizzare la Medicina Naturale e l’ ho chiamata “Officina Olistica Veterinaria del Benessere”.

Considero quindi l’”Officina” come una struttura dedicata a tutte le esperienze di medicina  non convenzionale, ma, se necessario,ad esempio  in un caso iperacuto, in essa viene praticata anche l’allopatia poiché anche essa fa parte delle esperienze mediche che, come dice il Dottor Matarese, l’uomo ha fatto nei millenni.

Il nome “Officina” è stato scelto non solo perché fucina di unione di tutte le esperienze umane, ma anche perché la struttura in origine è stata una officina di un fabbro prima, e poi un’ officina meccanica. A ricordo di quello che era ho mantenuto il carroponte che serviva al fabbro per scaricare il ferro dai camion e l’ho fatto ricoprire da un glicine, pianta molto forte secondo il Feng-Shue.

Per la ristrutturazione dell’ Officina Olistica Veterinaria ho scelto di seguire tutti i canoni della Bio-architettura, anche perché la base di partenza era buona. Infatti, all’epoca i capannoni industriali venivano costruiti con mattoni pieni, materiale perfettamente compatibile con questa filosofia di costruzione.  In questo modo l’intera struttura non è solo un contenitore, ma ha anche una vera e propria valenza medica. Ad esempio è stata utilizzata un’attenzione particolare per ridurre gli elettromagnetismi, sono state usate sostanze naturali come la calce e il legno trattato con un bagno di sali minerali e cera d’api. Come coibentante è stato utilizzato un materiale a base legno pressato senza collanti e palline d’argilla. Tutte queste attenzioni fanno si che la struttura non rilasci sostanze chimiche e genera negli animali un senso di accoglienza, parola spesso  usata dai proprietari che si meravigliano di come il loro animale si tranquillizzi all’interno dell “Officina”.

–  Perchè la scelta della medicina naturale e quali metodiche può offrire il suo Centro?

Come ho già detto ero stanco delle recidive. Quando utilizzo la medicina tradizionale parto dal presupposto che il farmaco che sto usando prenda le veci del sistema di difesa dell’organismo il quale in quel momento è sicuramente deficitario essendo in atto una patologia. Quindi al termine dell’assunzione se l’organismo non ha capacità per riequilibrarsi, prima o poi un nuovo agente patogeno entrerà in gioco a mantenere il disequilibrio. Quando utilizzo un  farmaco omeopatico, invece, mando un messaggio elettromagnetico a uno dei quattro sistemi (PNEI) con la speranza che gli altri sistemi si regolarizzino con effetto domino. Nel mio centro si utilizza la Microimmunoterapia, Omeopatia Classica, la Floriterapia di Bach, l’Agopuntura e Ozonoterapia.

Omeopatia veterinaria e Microimmunoterapia: i vantaggi della scelta

Quali sono le caratteristiche ed i vantaggi di tale scelta?

I vantaggi che si incontrano con l’utilizzo di farmaci omeopatici sono molteplici; infatti non esiste effetto residuale e, se prescritti correttamente, non ci sono controindicazioni.

Inoltre l’omeopatia cercando il riequilibrio dei vari sistemi difficilmente  provoca recidive al temine della terapia . Quando si fa una cura di microimmunoterapica o omotossicologica, una parte della terapia è legata al drenaggio delle tossine, scorie che sono spesso il motivo del disequilibrio e che vengono assunte o prodotte dall’organismo tramite inquinamento, sostanze tossiche, alterazioni fisiologiche e farmaci allopatici. E’ stato calcolato che un uomo in un anno assume circa 5 kg di coloranti, conservanti e sostanze chimiche in genere.

I nostri amici non sono esentati da questa assunzione, anzi molto spesso per la loro alimentazione sono consentite carni che vengono tolte dal mercato umano.

Con queste cure il primo effetto visibile negli animali è una maggiore reattività, ancora prima della diminuzione del sintomo patologico.

Nuovi spunti poi sono arrivati grazie alla fraterna amicizia nata otre tre anni fa con il Dottor Federico Audisio Di Somma, Medico esperto in omeopatia e in terapia con i Fiori di Bach, amicizia sfociata in una collaborazione.

Utilizzando i Fiori di Bach sulla PNEI del cane, infatti, trovavo spesso dei miglioramenti, ma solo temporanei. Questo perché la PNEI del cane è in rapporto strettissimo con quella del proprietario e se questo ultimo è in disequilibrio, influenza anche l’animale. E’ necessario quindi “curare” anche il padrone insieme al cane. Questo “guinzaglio invisibile fra la P del cane e la P del proprietario” si evidenzia maggiormente in presenza delle patologie di tipo oncologico. Infatti se il proprietario guarda il suo animale come se fosse l’ultimo suo giorno, le cure che noi prescriviamo non possono interamente fare il loro effetto.

Ho un caso di osteosarcoma alla spalla di un meticcio che a settembre farà due anni di convivenza con la malattia senza mostrare alcun sintomo algico.  Sono sicuro che la sinergia che ho potuto mettere in campo con Federico ha fatto si che l’animale abbia il massimo di giovamento dalle sue terapie ed accanto abbia un proprietario che vive in modo positivo la malattia del suo cane dopo averla emotivamente metabolizzata. Oltre tutto sapere da Federico quali farmaci ha utilizzato sul proprietario mi è di utile spunto per trovare un farmaco della medicina omeopatica classica o della floriterapia omologo o complementare a cui magari non avevo pensato.

Nella pratica quotidiana Lei utilizza anche la Microimmunoterapia. Quali sono i vantaggi che ne derivano?

I Farmaci Immunologici Omeopatici sono un valido aiuto, ad esempio nel riequilibrio della bilancia fra Th1 e Th2 nell’ambito PNEI. Le citochine sono dei messaggeri che connettono questi quattro sistemi. Prima con la sola Omotossicologia questo percorso era molto più lungo e non così profondo. Il MAIVA, bellissimo farmaco contenente anche  RNA, va ricreare un ripristino a livello cellulare profondo.

L’ultimo caso eclatante della mia esperienza dove i farmaci Immunologici Omeopatici hanno avuto grande importanza nella terapia è il caso di un carlino affetto da Meningite Necrotica Autoimmune. In questo caso clinico sono riuscito a sostituire ciclosporine e cortisone, lasciando il solo Gardenale, con MAIVA e NGF 5CH, a cui ho affiancato per supporto alcuni prodotti omotossicologici, e qualche ciclo di  ozonoterapia.

Il  miglioramento della qualità di vita che ho ottenuto ha sorpreso anche me. Il cane sotto la precedente  terapia era talmente imbambolato che non aveva neanche la forza di alzare la zampa per urinare, adesso con la terapia olistica non solo riesce a urinare con la zampa alzata ma corre e gioca tranquillamente. Abbiamo ridotto la terapia con barbiturici di oltre il 30% e l’animale non mostra segni di piccolo o grande male.

Omeopatia veterinaria e microimmunoterapia: i consigli per l’estate

Ci stiamo avvicinando alle vacanze estive. Un ultima considerazione o consiglio per evitare disagi e per viverle al meglio insieme al proprio animale domestico.

Il viaggio è spesso un problema, in particolare per i felini. Può essere utile, nei due giorni precedenti la partenza, giorni nei quali i nostri animali si caricano di stress vedendo preparare le valigie, somministrare il Rescue Remedy. La posologia sarà di quattro gocce quattro volte al giorno. La frequenza di somministrazione dovrà poi essere aumentata alla partenza. Se non c’è tempo per preparare la partenza durante e dopo il viaggio molto utile potrebbe essere il Vanda 26 (Tabacum D10, Cocculus indicus D10, Petroleum rectificatum D10, Apomorfinum muriaticum D10, Nux Vomica D10) da prendere 3 granuli orni 3 ore. Altra cosa molto importante: non dimentichiamo che i nostri animali hanno una fisiologia che li rende molto resistenti alle basse temperature, ma molto più vulnerabili di noi alle alte, quindi non lasciamo mai il cane in auto, anche se all’ombra e con i finestrini aperti,  neanche per cinque minuti. Se i nostri amici hanno la fortuna di poter nuotare con noi ricordatevi al termine della giornata di mare di sciacquarli con acqua dolce. La salsedine infatti potrebbe avere un notevole effetto allergizzante in sinergia col sole. Infine è bene proteggere gli animali a manto chiaro  con creme solari con filtro protettivo nelle zone dove meno è presente il pelo: orecchie, tartufo e polpastrelli. Mi raccomando non utilizzate creme umane che presentano profumazioni troppo pesanti per l’olfatto dei nostri amici.

-Dottor Pilati, la ringrazio della cortesia. Le auguriamo una Buona estate.

(Intervista a cura Dott. Dero Chiavarini).

Seminario Omeopatia Veterinaria

Link al sito del Dottor Pilati: http://www.dottorpilati.com/

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