Samuel Hahnemann

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Samuel Hahnemann

Questo è il terzo di 5 articoli di approfondimento sull’omeopatia.

  1. Cos’è l’omeopatia? Principi fondamentali: la legge dei simili
  2. Omeopatia, i principi fondamentali: il rimedio omeopatico
  3. Fondamenti Teorici e Sperimentali della Medicina Omeopatica: Samuel Hahnemann
  4. Fondamenti Teorici e Sperimentali della Medicina Omeopatica: Organon dell’Arte di Guarire
  5. Organon dell’arte di guarire. Seconda Parte

Breve biografia di Samuel Hahnemann

Gli studi universitari e la Materia Medica di Cullen

Christian Friedrich Samuel Hahnemann nacque a Meissen in Sassonia. Studiò medicina per due anni alla Università di Lipsia, quindi si spostò a Vienna, dove studiò per dieci mesi. Si laureò con lode il 10 agosto del 1779 a Erlangen. La tesi di laurea aveva come titolo: Conspectus adfectuum spasmodicorum aetiologicus et therapeuticus.

Durante la traduzione del testo “Materia Medica” del medico scozzese William Cullen, alla voce Cortex Peruvianis (Corteccia di China) egli trasse una deduzione decisiva per la formulazione della “legge dei simili”.

La medicina dell’esperienza

Nel 1806 Hahnemann pubblicò il suo primo lavoro importante, “La medicina dell’esperienza”, che conteneva già le idee fondamentali dell’omeopatia (dal greco omeios, simile e pathos, malattia):

  • il “principio dei simili”, similia similibus curantur: le malattie si guariscono con i loro simili, cioè con medicamenti che producono nel soggetto sano i sintomi caratteristici del morbo da combattere;
  • la forza e l’efficacia dei medicamenti si trovano solo con esperimenti eseguiti con la materia pura sull’organismo sano;
  • le succussioni ai medicamenti al momento della loro preparazione danno loro un’energia che viene moltiplicata dalla diluizione;
  • l’omeopatia non punta alla guarigione della malattia, che è solo un sintomo del disordine interno dell’organismo, ma alla guarigione dell’individuo nella sua integrità e individualità.

infografica Samuel HahnemannL’Organon dell’arte di guarire

Nel 1810 Hahnemann pubblicò la prima edizione del suo principale lavoro teorico, L’Organon della guarigione razionale, più tardi ribattezzato L’Organon dell’arte di guarire, seguito da altre edizioni fino ad arrivare alla sesta, pubblicata postuma nel 1921.

Nel 1812 fondò una scuola di omeopatia presso l’Università di Medicina a Lipsia, nonostante fu osteggiato e per poter dare lezioni dovette pagare una somma di 50 talleri. Hahnemann incontrò la forte opposizione degli altri medici e dei farmacisti.

Gli esperimenti e “La materia medica pura”

In questo periodo condusse molti esperimenti insieme con un piccolo gruppo di allievi per verificare gli effetti di numerose sostanze: la sostanza veniva somministrata più volte fino a provocare dei sintomi che venivano registrati dagli allievi e comunicati a Hahnemann.

I risultati furono pubblicati in un testo in sei volumi chiamato “La materia medica pura”.  Nel 1821 si trasferì a Kothen, dove ampliò la propria teoria per rispondere alle critiche e per riflettere la propria crescente adesione alla dottrina del vitalismo.

La diluizione e la dinamizzazione delle sostanze

Per evitare gli effetti collaterali delle medicine Hahnemann aveva ridotto sempre di più il dosaggio, arrivando così a dosi estremamente basse. Di fronte all’obiezione che dosi così piccole non potevano più essere efficaci, Hahnemann ribatté che l’efficacia curativa delle sostanze poteva essere enormemente aumentata tramite un processo chiamato “dinamizzazione”, consistente nello scuotere ripetutamente il prodotto.

Parallelamente sviluppò la propria teoria sui disturbi cronici: nel 1827 comunicò ai suoi due allievi più fidati di avere scoperto le cause di tutti i disturbi cronici così come le medicine per curarle, che pubblicò nel discusso trattato “Le malattie croniche”.

Secondo Hahnemann tutte le malattie croniche, tranne quelle causate dalla medicina ortodossa o da un cattivo stile di vita, erano causate da quattro “miasmi”: sifilide, sicosi, tubercolosi e psora. Contraddicendo i suoi stessi principi, Hahnemann aveva sperimentato i suoi prodotti soprattutto sui suoi pazienti cronici, cosa che lo portò ad attribuire alle medicine una serie di sintomi causati in realtà dalla malattie croniche.

Mentre le prime critiche di Hahnemann alla medicina ortodossa erano empiricamente fondate, questa evoluzione della teoria si basava soprattutto sulla dottrina filosofica del “vitalismo” e non su una corretta applicazione del metodo scientifico, e fu criticata anche da alcuni omeopati. Le prime controversie tra gli stessi omeopati venivano alimentate dallo stesso Hahnemann che attaccava come “traditori” e “apostati” gli omeopati che apportavano variazioni anche minime alla sua dottrina.

Egli anche suggerì l’importanza della dieta, dell’esercizio fisico e dell’igiene, fattori che a quel tempo erano praticamente ignorati dalla medicina.

Oltre alla sua attività di medico pratico, di traduttore e di sperimentatore, Hahnemann scrisse molti articoli e libri, in cui pose le basi dell’edificio omeopatico [v. rassegna di Aulas and Chefdeville, 1984].

Hahnemann morì a Parigi nel 1843 e fu seppellito nel cimitero monumentale della stessa città.

Omeopatia: dal greco “homoios” (simile) e “pathos” (sofferenza)

La storia dell’omeopatia  inizia con le idee e le scoperte del suo fondatore Hahnemann. Egli coniò il termine omeopatia dal greco “homoios” (simile) e “pathos” (sofferenza), riferendosi alla legge dei simili, che ne è la base.

omeopatia che cosa significa

Samuel Hahnemann, Il principio di similitudine in omeopatia

Come dicevamo, la prima intuizione del principio di similitudine nacque in Hahnemann quando, nel 1789, stava traducendo un libro di W. Cullen, uno dei più eminenti medici di allora. Ad un certo punto, Cullen attribuiva l’efficacia della corteccia di china nel trattamento della malaria alle sue proprietà amare ed astringenti.

Hahnemann, che era anche esperto chimico ed avido sperimentatore, non si accontentò della spiegazione, in quanto sapeva che esistevano molte altre sostanze più amare ed astringenti della china e che invece non erano efficaci nella malaria.

Egli quindi iniziò a sperimentare su se stesso ripetute dosi di estratto di corteccia di china, finché ad un certo punto fu colpito da febbre, brividi ed altri sintomi simili alla malaria.

Gli esperimenti con la china di Samuel Hahnemann

Hahnemann pensò che la ragione dell’efficacia della corteccia di china nel malato affetto da malaria dovesse in qualche modo essere correlata al fatto che questa sostanza causava sintomi simili a quelli che trattava.

Egli quindi provò su di sé, amici e familiari, altri farmaci in uso a quel tempo e, utilizzando le sue vaste conoscenze di botanica, chimica e tossicologia, studiò gli effetti di molte piante e sostanze medicinali.

Nei successivi venti anni egli stabilì, mediante pazienti e meticolose prove, le basi della “Materia Medica”.

Saggio su un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali, seguito da qualche considerazione sui principi accettati fino ai nostri giorni

Già nel 1796 pubblicò un articolo [Hahnemann, 1796] in cui indicava come esistessero tre tipi di approccio al trattamento delle malattie:

  • il primo tipo (da lui definito il più “sublime”) era la rimozione della causa, se conosciuta;
  • il secondo tipo era il trattamento mediante i contrari, in altre parole il trattamento da lui definito “palliativo”, come ad esempio i lassativi per la costipazione;
  • il terzo tipo era il trattamento mediante i simili, che egli considerò l’unico valido, a parte la prevenzione.

 

Opere principali

  • Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali (articolo), in Hufelands Journal der practischen Arzneykunde, 1796
  • La medicina dell’esperienza, 1806
  • L’Organon della medicina razionale, prima edizione 1810, successive edizioni ampliate e modificate con il titolo L’Organon dell’arte del guarire, 1824, 1829, 1833, 1921 (postuma)
  • La Materia medica pura, 1811-1821. Seconda edizione ampliata 1822-1827
  • Le malattie croniche: la loro natura specifica e il trattamento omeopatico, 1828. Seconda edizione modificata e ampliata 1835-1839
  • Lo Spirito della Dottrina Omeopatica, 1813 riedito nel 1833. Ed. Italiana Padova 2001. ISBN 88-86893-29-9

Bibliografia:

[Gibson and Gibson, 1987; Ullman, 1991a; Ullman, 1991b; Majerus, 1991; Lodispoto, 1984; Haehl, 1989]

Approfondimenti esterni sulle opere di Samuel Hahnemann

Questo è il terzo di 5 articoli di approfondimento sull’omeopatia.

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