Cos’è l’omeopatia e la medicina omeopatica

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Cos’è l’Omeopatia? Cosa è la medicina omeopatica?

“Cos’è l’Omeopatia” è il primo di 5 articoli di approfondimento sull’omeopatia.

  1. Cos’è l’omeopatia? Principi fondamentali: la legge dei simili
  2. Omeopatia, i principi fondamentali: il rimedio omeopatico
  3. Fondamenti Teorici e Sperimentali della Medicina Omeopatica: Samuel Hahnemann
  4. Fondamenti Teorici e Sperimentali della Medicina Omeopatica: Organon dell’Arte di Guarire
  5. Organon dell’arte di guarire. Seconda Parte

I principi fondamentali dell’omeopatia

Cos’è l’omeopatia e la medicina omeopatica? La medicina omeopatica è un sistema clinico-farmaceutico che utilizza microdosi di sostanze derivate da vegetali, minerali o animali allo scopo di stimolare la risposta di guarigione naturale.

Questo sistema afferma di curare le malattie utilizzando farmaci (chiamati solitamente “rimedi”) che vengono preparati secondo particolari metodiche di diluizione-dinamizzazione. Essi sono scelti secondo una complessa metodologia che si basa essenzialmente sulla cosiddetta “legge dei simili”.

La legge dei simili nella medicina omeopatica

La “legge” o “principio” dei simili (o di similitudine) costituisce la principale acquisizione della omeopatia e la base per la sua comprensione.

Secondo questo principio, una malattia può essere curata somministrando al paziente una sostanza che nell’uomo sano provoca sintomi simili a quelli propri della malattia (da cui il detto “similia similibus curentur”) [Hahnemann, 1796].

Il principio – riscoperto soprattutto dal medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843) – era già presente in alcuni sistemi medici e filosofici dell’antichità (Ippocrate, S. Agostino, Paracelso).

Cos'è l'omeopatia e la medicina omeopatica? La legge dei simili

In pratica, ciò significa che:

  • Ogni sostanza biologicamente attiva (farmaco o rimedio) produce caratteristici sintomi in organismi sani “suscettibili” di essere da tale sostanza in qualche modo perturbati
  • Ogni organismo malato esprime una serie di caratteristici sintomi che sono tipici dell’alterazione patologica di quel “particolare” soggetto
  • La guarigione di un organismo malato, caratterizzata dalla progressiva scomparsa di tutti i sintomi, può essere ottenuta mediante somministrazione mirata del farmaco che produce un quadro sintomatologico simile negli organismi sani

Ad esempio, il medico omeopatico, partendo dall’osservazione che il veleno d’ape (apis mellifica) provoca un ponfo caratteristico con dolore ed eritema mitigati dalla applicazione di impacchi freddi, somministra estratto di ape in preparazione omeopatica (diluito e dinamizzato) per curare pazienti che presentano orticaria con ponfi e dolori simili a quelli della puntura d’ape, anche se con altra eziologia.

Il Simillimum

Nelle sue prime formulazioni, tuttora presenti in alcune scuole, la prescrizione del rimedio è fatta non solo in base alla diagnosi, avendo essa importanza secondaria, ma cercando con estrema cura la corrispondenza del quadro sintomatologico della malattia con il quadro dei sintomi provocati da una determinata sostanza nei sani.

Se la corrispondenza è elevata o perfetta (rimedio come “simillimum”), la somministrazione anche di una minima dose del rimedio innesca nel paziente una reazione che porta, spesso dopo un iniziale aggravamento, alla guarigione.

La guarigione quindi non sarebbe effetto diretto soppressivo della sostanza somministrata (“legge dei contrari”), ma della reazione del soggetto, dovuta, secondo l’omeopatia classica, all’azione di una cosiddetta “forza vitale” [Hahnemann, 1985].

Il Proving

Allo scopo di identificare i rimedi più adatti alle singole circostanze, la farmacopea omeopatica si è venuta quindi costituendo sin dall’inizio a seguito delle prove di tipo “tossicologico”.

Queste venivano fatte somministrando a volontari sani piccole dosi delle più svariate sostanze e raccogliendo minuziosamente le risultanze sintomatologiche appena osservato qualche effetto.

La Materia Medica Omeopatica

Questi esperimenti, detti “provings”, sono stati raccolti nella cosiddetta “Materia Medica”, che è stata ed è continuamente aggiornata e contiene i dati sulla sintomatologia provocata da centinaia di diverse sostanze minerali, vegetali ed animali.

La Materia Medica è stata e continua ad essere sottoposta a verifica, modificata ed aggiornata anche dalle esperienze acquisite con i malati.

cos'è l'omeopatia: la materia medica nella medicina omeopatica

Infatti, affinché un particolare rimedio venga introdotto e usato nella farmacopea omeopatica, non è sufficiente che sia in grado di provocare dei sintomi in un soggetto sano, ma è necessario che dimostri di poter curare i malati che presentano i sintomi evidenziati durante i provings.

Un altro aspetto che va sottolineato, in quanto ricorrente nella letteratura, è il fatto che nella minuziosa e paziente analisi dei sintomi (detta “repertorizzazione”) viene data grande importanza a quelli più singolari, che possono evidenziare una particolare reattività individuale, nonché a quelli della sfera psicologica non meno che a quelli della sfera somatica.

Una corretta repertorizzazione richiede infatti un approccio analitico ed allo stesso tempo globale alla persona del malato.

Solo così, secondo la metodologia omeopatica, sarà possibile una scelta corretta del farmaco indicato per ciascun paziente.

Cos’è l’omeopatia? La legge dei simili

Un esempio di scelta del rimedio basato sulla legge dei simili

Un esempio può illustrare il concetto della scelta del farmaco in base alla legge di similitudine [Gibson and Gibson, 1987].

Arsenicum album

Tre pazienti con influenza sono trattati con tre diversi rimedi:

  • il primo presenta brividi, è ansioso, irrequieto, vuole essere coperto e desidera acqua fresca; occhi e naso scaricano liquido mucoso irritante che causa arrossamento del naso e del labbro superiore; presenta anche sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea). Il rimedio indicato per questo paziente è Arsenicum album.

Gelsemium

  • Il secondo paziente con la stessa influenza epidemica si sente stanco e letargico, ha brividi e lamenta cefalea occipitale; egli desidera qualcosa che lo riscaldi sulla schiena, stare fermo in letto e non fare alcuno sforzo. In questo caso il rimedio indicato è Gelsemium.

Eupatorium perfoliatum

  • La terza persona ha febbre influenzale ed il sintomo più eclatante è una dolorabilità diffusa in tutto il corpo, come se tutte le sue ossa fossero state rotte. Egli riceverà come rimedio Eupatorium perfoliatum.

E’ lo stesso virus influenzale che ha colpito tutti e tre i pazienti, ma le loro reazioni individuali all’infezione sono state diverse e di conseguenza anche il trattamento sarà differenziato.

Diversi tipi di sintomi: la febbre

Per il medico omeopatico un sintomo come la febbre dice poco in quanto è una reazione molto aspecifica del processo infiammatorio. Ma egli sarà molto attento ad analizzare i tipi di febbre ed i sintomi concomitanti, per indirizzarsi alla scelta del rimedio giusto:

  • una febbre con senso di caldo, arrossamento cutaneo, sudorazione, polso molto forte, cefalea pulsante, midriasi e fotofobia indicherà che il paziente necessita di Belladonna.
  • Una febbre insorta improvvisamente dopo un raffreddamento, con ansietà fino alla paura di morire, arrossamento cutaneo (ma non vi è sudorazione), polso pieno, duro, ma con miosi, con sete intensa ed insofferenza per le coperte indicherà Aconitum come rimedio di elezione.

Sono quindi i dettagli particolari, le sottili differenze, che orientano nella scelta.

Bibliografia:

[Meuris, 1982; Granata, 1990; Ullman, 1991a; Gibson and Gibson, 1987; Vithoulkas, 1980; Reckeweg, 1981; Del Giudice e Del Giudice, 1984; Lodispoto, 1984; Dujany, 1978; Barros e Pasteur, 1984; Julian and Haffen, 1982; Bianchi, 1987; Bianchi, 1990; Brigo e Masciello, 1988; Charette, 1982; Tetau, 1989; Coulter, 1976; Mossinger, 1992]

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