Curcuma e obesità

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Curcuma e obesità

Alcune evidenze sperimentali suggeriscono una possibile utilità della Curcuma nel ridurre l’incidenza delle patologie correlate con l’obesità.

Ciò sarebbe possibile principalmente attraverso i suoi effetti antinfiammatori e antiossidanti.

In taluni studi di qualità più recenti si riporta che è consigliata come coadiuvante terapeutico nella gestione del diabete, dell’obesità e delle loro complicanze.

La ricerca scientifica rivela che la Curcumina, principio attivo del turmerico, potrebbe interagire direttamente con il tessuto adiposo bianco per sopprimere l’infiammazione cronica inibendo l’infiltrazione di macrofagi e l’attivazione del Fattore Nucleare kB (NF-kB).

Sempre nel tessuto adiposo bianco potrebbe contribuire a ridurre l’espressione delle potenti adipochine proinfiammatorie: Fattore di Necrosi Tumorale alpha (TNF-alfa), la Proteina Chemioattrattante i Monociti-1 (MCP-1) e l’Inibitore dell’Attivatore del Plasminogeno tipo-1 (PAI-1), oltre a indurre l’espressione dell’Adiponectina che è il principale agente antinfiammatorio secreto dagli adipociti.

L’interazione diretta della Curcumina con il tessuto adiposo bianco arriva anche ad essere quella di inibire la proliferazione dei preadipociti mediante il blocco della proteina Skp2.

Tale proteina è necessaria per la degradazione della proteina p27 che avviene nella progressione del ciclo cellulare durante la differenziazione dell’adipocita.

La Curcumina parrebbe andare ad interrompere l’aumento della Skp2 nella fase precoce dell’iperplasia dell’adipocita, rivelandosi quindi potenzialomente utile per la soppressione della differenziazione adipocitica e del suo sviluppo verso lo stadio maturo.

A livello più generale la Curcumina parrebbe essere utile per diminuire l’iperinsulinemia, l’intolleranza al glucosio e l’HOMA-IR index diminuendo la fosforilazione del IRS-1 serina (substrato recettore dell’insulina) e aumentando la fosforilazione del IRS-1 tirosina nel muscolo scheletrico.

Molti studi hanno notato come il principio attivo della curcuma possa contribuire ad abbassare i livelli di Tumor Necrosis Factor alpha (TNF-alfa), di Proteina C Reattiva (PCR) e di espressione della proteina Ciclo-Ossigenasi-2 (COX-2). Inoltre parrebbe utile anche per prevenire la degradazione dell’Inibitore kB alpha (IkB-alfa).

La sua potente azione antiossidante diretta è dovuta alla forte spinta sull’attività della Glutatione Perossidasi (GPx) nel muscolo.

La Curcumina proteggerebbe inoltre dal danno neuronale associato alla neuroinfiammazione causata dall’obesità alimentare.

Animali alimentati con dieta a base di fruttosio sviluppano danni a livello dell’ippocampo per attivazione delle cellule gliali che vanno ad interagire con i neuroni per un aumento di Fractalchina (FKN) e del suo recettore CX3CR1.

La Curcumina presente nella curcuma parrebbe impedire tutto ciò mediante l’inibizione dell’attivazione delle cellule gliali e la soppressione dell’aumento del complesso FKN/CX3CR1 nella rete neuronale.

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